Lc 21,5-19 La fine dei tempi e l’oggi della responsabilità
Come al tempo di Gesù, il nostro è un tempo di crisi e di profonde trasformazioni, che richiedono erseveranza nelle difficoltà e una risposta pronta agli appelli della storia.
Come al tempo di Gesù, il nostro è un tempo di crisi e di profonde trasformazioni, che richiedono erseveranza nelle difficoltà e una risposta pronta agli appelli della storia.
Gesù prende spunto da una storiella ridicola raccontata dai sadducei per affermare la sua convinzione sulla risurrezione dalla morte. Perchè nell’amore la Vita entra nell’eternità.
L’incrocio di sguardi tra Gesù e l’impuro Zaccheo, che sale sull’albero, è occasione per un incontro intimo che accoglie e trasforma la vita di chi è escluso.
C’è un modo di pregare che esalta se stessi e annulla gli altri, ma lascia soli; c’è una preghiera umile che riconosce le proprie ferite e fa verità su se stessi, dando del “tu” a Dio.
Una povera vedova grida ad un giudice cinico la propria ingiustizia, finché la sua preghiera non viene ascoltata. La precarietà e il coraggio della preghiera.
Dieci lebbrosi incontrano Gesù e vengono guariti mentre vanno dai sacerdoti, ma solo uno viene salvato, lo straniero, che torna indietro a ringraziare.
Newsletter
Design by Whitedrop – Digital Evolution